VILLA BARGIGLI A CAMPERITI, SENTIERO 12

veduta della villa

Verso la metà del cinquecento Niccolò di Bartolomeo Bargigli era padrone di numerosi poderi e altre terre a Camperiti confinanti con la fattoria di Travignoli. La famiglia Bargigli era originaria della zona ma aveva fatto fortuna a Firenze dove molti suoi elementi esercitavano l’attività di speziali.  La famiglia investì parte dei loro proventi nella costruzione e nell’ampliamento della villa di Camperiti, che in precedenza doveva essere una medievale "casa da signore" ed in quella del Castellare. La costruzione presenta attualmente una tipologia architettonica tipica della prima metà del Settecento, quando fu costruita anche la cappella. Il Corpo di fabbrica è caratterizzato da due volumi di diversa altezza. Quello a sinistra della facciata è a due piani con un portale a sesto ribassato e due finestre quattrocentesche, sfalsate in altezza, ai lati. Il piano superiore presenta tre finestre sotto gronda. Quello a tre piani con tre portali con bugne alternate con tre oculi di carattere seicentesco per dare luce sul lato sinistro della costruzione mentre nella facciata verso la valle è presente un grande portale bugnato su alcuni gradini, sempre tre finestre riquadrate di pietra serena al secondo piano e tre finestre più piccole, ma sempre riquadrate in pietra, all’ultimo piano sottogronda. Sopra il tetto svetta una torricella, elemento tipico della campagna toscana nelle "case da lavoratore", ma anche nelle ville della borghesia benestante. Grazioso l’orologio posto sotto il tetto sulla facciata di sinistra. La villa Bargigli è illustrata in un cabreo del 1764 firmato da Gaspare Paganelli conservato dagli attuali proprietari. Nel 1738, come abbiamo sopra ricordato, venne costruito L’oratorio dedicato alla Madonna ed ai Santi Nicola e Francesco di Paola, che compaiono raffigurati su di una tela. L’Oratorio ha una piacevole facciata caratterizzata da un maestoso portale riquadrato con timpano e da tre finestre di carattere manierista. Nell’interno ad aula unica sono presenti altre due tele di fianco a quella ricordata che raffigurano La liberazione del giovane Adeodato  ed il Passaggio dello stretto di Messina del Santo francescano e di un suo compagno.  I tre dipinti sono attribuiti a Francesco Conti (1681-1760). Nel 1800 fu aggiunta una nuova ala, a sinistra dell’edificio, per l’uso della fattoria. La villa passò di proprietà dai Bargigli ai Bacci e da questi, per eredità, ai Capponi. In seguito è stata di proprietà della famiglia Marini e poi ai marchesi Frescobaldi.

 

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