Castelli

ALTOMENA (Pelago)
Posto su uno sprone delle alture che degradano verso l'Arno, il castello, appartenuto ai Guidi, è stato trasformato in una grande villa-fattoria assorbendo le varie preesistenze medievali.
BIBBIANO (Pelago)
Del castello scomparso non rimangono tracce sicure, se non nel toponimo Castelvecchio, conservato da una casa colonica.
DIACCETO (Pelago)
Appartenuto ai Cattani da Diacceto, il castello è stato trasformato in villa. Del castello medievale (già ridotto a castellare nel 1376) si identificano due torri: quella localizzata nel giardino, che ha subito un rifacimento tardo-ottocentesco, e quella su cui è impostata la parte centrale della villa.
FERRANO (Pelago)
Interessante villa in forma di castello neo-gotico, costruita nel XIX sec. interamente in pietra.
MAGNALE (Pelago)
Il castello sorgeva sulla sommità della collina che domina Paterno, poi occupata da un oratorio settecentesco. Citato già nel 1103, fu oggetto di contese giurisdizionali tra i Conti Guidi e gli abati di Vallombrosa, che si fregiavano del titolo di Conti di Magnale.
NIPOZZANO (Pelago)
Signoria dei conti Guidi, Nipozzano faceva parte di un sistema di castelli che controllavano la confluenza di Arno e Sieve. Dagli ultimi vassalli dei Guidi, i Da Quona, passò nel XIII secolo all'Abbazia di San Fedele a Strumi e da questa alla famiglia Cerchi. Alla fine del XIV secolo il castello venne trasformato dagli Albizzi in residenza signorile.
PELAGO (Centro stirico)
Il centro storico si è sviluppato ai piedi dell'antico castello, ancora leggibile nell'organizzazione urbanistica dell'area che comprende la pieve ed il municipio. Appartenne ai Cattani da Diacceto fin dal XIII secolo; l’unico episodio per il quale è ricordato nelle Cronache è l’occupazione da parte dei Guelfi esiliati da Firenze dal 1248 al 1253.
RISTONCHI (Pelago)
Si tratta di un possente torrione feudale ottimamente conservato e di notevole suggestione, citato fin dal 1081 ed appartenuto al Monastero di Vallombrosa. Secondo alcune fonti storiche la torre fu completamente distrutta durante l'assedio dei Ghibellini nel 1248 e ricostruita nel 1346.