“Dalla tortura alla dignità – Raccontare il caporalato per combattere l’indifferenza”

Proseguono le iniziative promosse dal Comune di Pelago nell’ambito delle celebrazioni per i 260 anni dall’insediamento di Pietro Leopoldo come Granduca di Toscana, un percorso che restituisce valore alla stagione delle grandi riforme leopoldine, collegandola alle questioni più urgenti del nostro tempo: i diritti, la dignità del lavoro e la lotta contro ogni forma di sfruttamento.

In questo quadro si inserisce la presentazione del libro Il mio nome è Balbir, che si terrà sabato 6 dicembre 2025 alle ore 11.00 presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “L. Ghiberti” di San Francesco. Alla presenza dell’autore, Marco Omizzolo – sociologo, docente e attivista da anni impegnato nello studio del caporalato e delle condizioni dei lavoratori migranti – l’incontro offrirà uno sguardo diretto e documentato sulle realtà della filiera agricola italiana e sulle nuove forme di vulnerabilità che ancora oggi la attraversano.

La vicenda raccontata nel volume, la storia di Balbir e della sua esperienza di sfruttamento e resistenza, diventa l’occasione per approfondire temi sempre più centrali nel dibattito pubblico: il rispetto dei diritti fondamentali, la necessità di contrastare il caporalato, l’importanza di una cultura del lavoro che metta al centro la persona.

Porterà i saluti istituzionali l’Assessora al Sociale Giulia Lazzeri, mentre Marco Omizzolo approfondirà il percorso di ricerca che ha dato vita al libro. Sarà inoltre presente la Libreria Fortuna.

L’iniziativa è aperta alla cittadinanza e si inserisce nel programma “Dalla tortura alla dignità”, promosso dal Comune di Pelago con il contributo della Regione Toscana.