Nuovo impianto di Selvapiana

Capace di trasformare i rifiuti organici in energia.

 

 

 

 

Un investimento pari a circa 28 milioni di euro, un impianto nuovo e all’avanguardia che tratterà fino a 40.000 tonnellate di rifiuto organico all’anno, che si inserisce perfettamente nei dettami dell’economia circolare, rendendo la Valdisieve punto di riferimento per il trattamento e il riciclo dei rifiuti organici. L’impianto di Selvapiana diventerà infatti un “biodigestore” con una tecnologia innovativa che chiuderà definitivamente il ciclo dei rifiuti in entrata, trasformando l’organico non in compost ma in biochar, ovvero materiale ricco di carbonio che va ad arricchire i terreni di sostanza organica, oltre a essere una preziosa soluzione per il sequestro di carbonio in forma stabile e permanente nel suolo, con tutti i benefici in termini ambientali e di riduzione di anidride carbonica nell’atmosfera.

Il processo di trasformazione dell’organico in biochar porterà anche alla produzione di biometano - da mettere in rete o usare come fonte di energia rinnovabile all’interno dei cicli produttivi dell’azienda - e anidride carbonica alimentare, commerciabile anch’essa.

Il progetto dell’innovativo biodigestore sarà presentato alla popolazione dei Comuni interessati con un’assemblea pubblica che si terrà a Villa Poggio Reale a Rufina, il prossimo lunedì 4 aprile alle ore 21.00.

Durante l’assemblea, a cui parteciperanno i sindaci, saranno illustrate le caratteristiche tecniche e il funzionamento dell’impianto dal project manager che ha guidato il gruppo di lavoro, dai vertici di AER e da rappresentanti di RE-CORD.